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domenica 5 dicembre 2010

mito di Parsifal 8 - La Musa

rieccoci qui con il caro ragazzone, il nostro Parsifal, dentro e fuori da noi.
Prima di continuare in queste letture, vorrei chiedervi..anche a voi, questa lettura/cosciente vi porta davanti i vari passaggi? E non solo dentro di voi, ma anche da fuori?

A me sì, spettacolare come si muova l’energia…è sempre fonte di meraviglia estasiata per me, ogni volta. Resto stupita di tanta perfetta sincronia.
Ok, fatto questo inciso, guardiamo che succede….

Blanche Fleur

Molti sono quelli che si incamminano nel loro viaggio esi­stenziale in tutta buona fede ma con una scarsa compren­sione psicologica del perché stanno facendo quel particola­re viaggio o di dove li porterà. Qualche volta hanno in mente un obiettivo, ma non riescono a conseguirlo. Spes­so, del tutto inaspettatamente, sarà il destino ad aiutarli e raggiungeranno uno scopo molto più profondo. E’ quello che accade a Parsifal mentre cerca la madre. (zooom sulle aspettative e i pre-concetti: averli ci oscura la realtà di ciò che stiamo vivendo)
Incontrerà, invece, Blanche Fleur, Bianco Fiore, e conquisterà la con­sapevolezza della massima motivazione della sua vita prima di incontrare il Graal.

Blanche Fleur è angosciata, e il suo castello sotto assedio.
(l’angoscia è il perdurare della paura, ci avevate mai pensato?
La paura è sanissima, l’angoscia è patologica.
La paura può essere da se stessa affrontata al suo interno dal coraggio, l’angoscia non può risolversi da sé, dovremo accedere, in noi, al lato “forza”, bypassandola. Questo è un processo che può essere fatto solo da Psiche)
 La donna implora Parsifal di liberare il suo regno.
In ottem­peranza a quella legge profonda che vuole che un uomo non conosca la propria forza fino al momento in cui gli è necessario usarla, egli libera il castello dagli invasori. (zoom…percorrere sempre gli stessi sentieri segnati, avendo paura di andare nel nuovo indebolisce..)
Lo fa cercando il comandante in seconda dell'esercito asse­diarne, duellando eroicamente con lui, risparmiandogli la vita all'ultimo momento e facendogli giurare fedeltà alla corte di Re Artù. (cos’è questo? Pensateci…è un passaggio importante: lo batte a duello, cioè “frontalmente” e poi gli risparmia la vita solo se lui si assoggetta alle regole “etiche”…)

Ripete quindi l'azione con il comandan­te supremo. Assistiamo qui alle prime battaglie di una lun­ga serie che aggiungeranno nuovi cavalieri alla tavola ro­tonda.
(cosa significa oggi essere Cavalieri? Lo chiedo a uomini e donne..)

Si tratta di un modo poetico per descrivere quel processo che C.G. Jung descrive come «ricollocazione del centro di gravità della personalità», un processo attento e molto con­sapevole di sottrazione dalla fonte indomata dell'energia maschile e di addizione al centro cosciente della personali­tà, qui rappresentato da Re Artù e dalla sua tavola rotonda. Nella prima metà della vita, nessuna impresa è più eroica o nobile di questo ideale.

E al servizio di Blanche Fleur che Parsifal porta a termine il suo compito eroico; lei è la sua signora e la portatrice del­l'ispirazione, il nucleo di ogni azione eroica che lui compie. Non è un caso che sia stata la ricerca della madre a condurre lo stordito Parsifal verso colei-che-tutto-ispira, il vero prin­cipio animatore della vita. E un momento di bellezza poeti­ca quello in cui si incontra l'Anima, l'ispiratrice, colei che anima e che è la fonte della vita nel cuore dell'uomo. Blan­che Fleur, Bianco Fiore, merita veramente il suo nome.


(inutile parlare di muse ispiratrici, la letteratura straborda..ma a cosa ci serve averne una? Che relazione ha con la nostra morale? Perché è così importante non allontanarsene mai? Che relazione c’è tra lei e Psiche?))

La condotta di Blanche Fleur, nel resto della storia, sa­rebbe amaramente deludente se la considerassimo una don­na in carne e ossa, poiché tutto quello che fa è di rimanere nel suo castello come simbolo ispiratore o, forse, come ta­lismano affettivo quando Parsifal, di tanto in tanto, torna da lei per godere un momento della sua bellezza e della sua fiducia. Ma presa come simbolo del femminile interio­re, profondo nel cuore dell'uomo, ella è il centro dell'ispi­razione e del senso. Un cenno della sua mano o uno sguar­do di approvazione sono sufficienti a fornire motivazione e forza per le imprese più eroiche. Benché la storia venga espressa in termini medioevali e sia rivestita di faccende cavalleresche, non per questo è meno presente nel più mo­derno degli uomini. ( e delle donne)

(E qui apro una mia parentesi: il mito ci indica, giustamente, una Blanche Fleur incorporea, come peraltro le varie Madonne, ma io dissento molto a lasciare questa icona tale qual è. 
Ora va portata in carne ed ossa, pelle e umanità. Ora si può. Fatelo. Il sesso ed i nostri corpi sono il Tempio in terra, e come tale vanno usati. La donna che usa il suo corpo come sacro diventa Donna, l'uomo diventa Uomo. Agirsi in questo modo, rende sacri tutti e distrugge il dualismo materia/spirito...pensateci..)

Dopo aver liberato il castello dall'assedio, Parsifal vi fa ritorno per passare una notte con Blanche Fleur. Il poema ci racconta nei dettagli il modo in cui dormono insieme, il capo vicino al capo, la spalla accanto alla spalla, fianco a fianco, ginocchio contro ginocchio, alluce contro alluce. Ma l'abbraccio rimane casto e degno del voto fatto dal ca­valiere, che mai sedurrà o sarà sedotto da una fanciulla: un voto che Parsifal deve mantenere se vuole arrivare alla vi­sione del Graal.

(zoom….essere umani veramente è saper vivere spiritualmente e carnalmente la vita, senza che queste due parti siano MAI disgiunte. Se invece accade dopo l’adolescenza, in cui è invece sano, si vivrà tutta la vita, sdoppiati, per la felicità di varie fedi e sette e padroni e psicanalisti, potremo sperimentare l’inferno in terra. Il fatto che sia un mal comune, come ben vediamo guardandoci dentro e intorno, non è affatto, mezzo gaudio. Sveglia!)

Molte verità interiori vengono private del loro vero po­tere perché trasposte a un livello che non è coerente con la loro forza e profondità. (zoom!!!!)
Se guardiamo la nascita virginale del Cristo dal punto di vista del semplice evento storico, perdiamo di vista una legge vitale della quale abbiamo bi­sogno quando siamo chiamati a compiere il matrimonio interiore dell'anima umana con lo Spirito Divino, che è la vera genesi dell'individualità.
Molta della nostra eredità religiosa costituisce una mappa o un insieme di istruzioni per il senso più profondo della nostra vita interiore, non un insieme di leggi per la nostra condotta esterna.

Mettersi in rapporto con l'insegnamento religioso soltanto nella sua dimensione letterale significa perderne il significato spirituale. Questa dimensione del materialismo è molto più dannosa di molto di ciò che vie­ne abitualmente condannato con questo nome oscuro.



Il Male Oscuro (per chi non lo avesse letto)

2 commenti:

  1. Sapere che c’è lo sdoppiamento non è come sentire il dolore dello sdoppiamento. Questi post sono essere fertili perché non passano attraverso la mente: una frase, per un altro banaleo scontata, si infila nelle mie cellule con la potenza di un boomerang oppure le permea dolcemente essendone risucchiata. Ma produce. Scossa ma ben seminata e spesso fruttificata, ti ringrazio.

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  2. Seconda riga del terzultimo paragrafo: "Se invece accade dopo l’adolescenza, in cui è invece sano, si vivrà tutta la vita, sdoppiati...".

    Quale è il soggetto della frase?
    Cos'e che è sano durante l'adolescenza ma può accadere dopo?

    Grazie

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