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mercoledì 19 gennaio 2011

mito di Psiche 12 - I 4 compiti - Primo Compito: SEPARARE

I 4 Compiti

Primo Compito: SEPARARE

siamo arrivati alla parte più importante del mito di Psiche.

I 4 compiti che andremo ad esaminare costituiscono il nucleo centrale della parte femminile di ognuno di noi. Vi consiglio quindi di calarvici in modo totale e sopratutto di portarli nella vostra vita in ogni istante, per una settimana. Ne pubblicherò uno a settimana in modo da usare le energie di Saturno 1 e 2 di questo mese (20 gennaio/20 febbraio) come potenziatrici a questo esercizio che v'invito MOLTO caldamente a fare.

Se sarete così furbi da prendervi questa responsabilità e portarla fino in fondo per un mese, arriverete allo sbocciare di Nettuno e della primavera, rinnovati di energia ma sopratutto pronti all'azione, e la fioritura di voi stessi nella vita sarà spettacolare e vi stupirà per tanta perfezione.

Perchè? Perchè il vostro cervello si abituerà a fare questo processo in modo automatico.

A cosa serve? Serve a prendere coscienza e creare un ordine, il vostro ordine all'interno dell'ordine della vita.

Come si fa?
Semplice. Per questa settimana "SEPARATE".

Non ci saranno miei commenti.




Afrodite mostra a Psiche un enorme mucchio di semi di molte specie diverse e le dice che li dovrà separare prima che scenda il buio, altrimenti pagherà con la morte.
Dopo di che se ne va elegantemente per partecipare a una festa di nozze. La povera Psiche rimane sola con il suo impossibile compito.
Così, torna a sedersi e aspetta.

Possiamo presumere che Eros, il suo Animus, che ora è ritornato nel mondo interiore e non la tiene più in uno stato di inconscia possessione, sia in grado di mediare per lei e di aiutarla a trovare la forza e la saggezza di cui ha bisogno per superare le sue prove.
Presumiamo che sia attraverso di lui che le formiche vengono a sapere del dilemma di Psiche e separano i semi al posto suo.
Quando scende il tramonto, l'operazione è terminata e Afrodite, ritornata per controllare la situazione, deve ammettere a malincuore che, per essere una creatura tanto priva di valore, Psiche si è comportata bene.
Che bel simbolo, questo mucchio di semi da separare! In molte delle questioni pratiche della vita, per esempio nella gestione della casa e della famiglia, il compito della donna è quello di assicurarsi che la forma (o l'ordine) prevalga.
Questo significa separare.
Qual è la casa dove non è risuonato il grido: «Mamma, dov'è l'altro calzino?»
L'uomo si rivolge alla donna per questo tipo di ordine familiare.
Lui ha faccende più importanti da sbrigare (per come lui le vede), deve occuparsi delle cose del mondo e tocca alla donna tenere in ordine la di lui vita casalinga.
Eppure l'uomo, tipicamente, non pensa alla donna come a un essere capace di separare, di discriminare, di ordinare.
Quando un uomo fa l'amore con una donna, le dà milioni di semi e lei deve sceglierne uno.
Questo, a un livello molto rudimentale, significa separare.
E lei che sceglie, in questo caso inconsciamente, quale di questi molti e molti semi sviluppare.
La natura produce in eccesso e la donna separa e sceglie.
In altri settori della vita, la donna è inondata dalle cose da separare.
Quando i rumori familiari si acquietano, la donna ha davanti una sbalorditiva gamma di possibilità.
Si tratta di una situazione difficile per la pura natura femminile, che Irene de Castillejo descrive come «consapevolezza diffusa», opposta alla natura maschile di coscienza focalizzata.
 La maggior parte delle culture cerca di risolvere la questione attraverso il costume e la legge, definendo ciò che la donna deve fare per sollevarla dalla necessità di separare.
Ma noi siamo persone libere e non disponiamo di queste salvaguardie, così la donna deve sapere come differenziare, come separare creativamente.
Per poterlo fare, deve trovare la sua natura di formica, quella qualità primitiva, ctonia, terrigna che la può aiutare.
 La formica non è di natura intellettuale; non ci dà regole da seguire.
La formica ha una qualità primitiva, istintiva, tranquilla; forse si tratta di un attributo maschile che però è legittimamente disponibile anche per le donne.
E vantaggioso per la donna assicurarsi una certa dimestichezza con questo attributo del separare i semi. Si può eseguire il proprio compito in modo, per così dire, geometrico, prima il più vicino o prima quello più prossimo al proprio valore di sentimento.
In questo modo primitivo, semplice, terrigno è possibile uscire dal punto morto in cui l'eccesso ci mette.
Forse questa capacità di separare i semi fa parte della mascolinità interiore della donna; è un eco di Eros.

Ma la donna deve ricordare questa legge fondamentale: che deve usare questa funzione fredda, secca, altamente discriminatoria che è il suo Animus quale collegamento tra l'Io cosciente e il mondo interiore, l'inconscio collettivo.


L'Animus (e l'Anima) appartengono prima di tutto ai paradisi e agli inferni del mondo interiore. Curiosamente, l'Animus e l'Anima sono in parte umani e in parte divini, in parte personali e in parte transpersonali.
Questa è la ragione per cui funzionano in modo eccellente da intermediari tra la personalità e l'inconscio collettivo.
Hanno un piede in ciascun mondo; danno il meglio di sé quali guide spirituali interiori mentre l'Io si aggira per il mondo.

Spesso deprezziamo l'Animus, ma questo è giustificato solamente quando viene usato nel modo sbagliato.
Quando appare all'esterno, di solito crea problemi, ma una chiave per la propria vita spirituale quando opera all'interno.
Costituisce il collegamento principale tra noi in quanto esseri individuali, e quella grande unità interiore, la divinità, l'inconscio collettivo, cui l'Animus appartiene veramente.
Penso che ai nostri giorni andiamo piuttosto male per quel che riguarda il separare i semi. La donna moderna, per esempio, si ribella verso questo compito di separare per conto di tutta la famiglia, ma si tratta di un requisito primario per il suo sviluppo. Mi affretto ad aggiungere che non dovrebbe separare le cose che non le appartengono.
Non a tutte le donne viene richiesto di separare troppe cose oggettive del mondo esterno.
Un tipo amazzone (per usare la definizione coniata da Tony Wolff nella sua descrizione dei quattro tipi di donna: madre, etera, mezzo e amazzone) o una donna d'affari possono separare nel modo sopra descritto perché hanno sviluppato al massimo la loro natura di formica e sono in grado di contare sulla loro componente maschile nel rapporto con il mondo esterno.
A tutt'oggi, non conosciamo un altro modo femminile di separare.
 Il femminile della donna, o l'Anima dell'uomo, deve separare l'afflusso di materiale che proviene dall'inconscio e metterlo in una relazione adeguata e ordinata con la coscienza. Questa è, secondo me, la grande funzione femminile, spesso sottovalutata dalla nostra cultura.
La componente maschile della personalità, nell'uomo e nella donna, tratta principalmente con il mondo esterno, mentre la componente femminile tratta prima di tutto con il mondo interiore.
Una bella immagine di coppia matrimoniale è quella in cui l'uomo e la donna stanno schiena contro schiena e lui guarda il mondo esterno, dove si sente più a suo agio, mentre lei guarda il mondo interno, dove si sente più a suo agio.
Ma non si tratta di una situazione statica; entrambi dovrebbero muoversi verso la totalità, che è la completezza della personalità di Giano, che guarda contemporaneamente il mondo interiore e quello esterno.
Idealmente, si potrebbero immaginare l'uomo e la donna come due cerchi che si sovrappongono. All'inizio del loro sviluppo psicologico la sovrapposizione è molto limitata; l'uomo tratta con la famiglia e la protegge a partire dal mondo esterno, mentre la donna tratta con la famiglia e la protegge a partire dal mondo interiore.
Gradualmente, via via che tanto l'uomo quanto la donna sviluppano in modo sufficiente la loro capacità di guardare in entrambe le direzioni, i cerchi si uniscono e la sovrapposizione diviene sempre maggiore.

Oggi accade spesso che entrambi i partner guardino al mondo esterno e nessuno sia consapevole del mondo interiore o inconscio.

La famiglia, a questo punto, è priva di salvaguardia. 

Vorrei sollecitare le donne ad assumersi il loro compito naturale e nobile di guardare e mediare il mondo interiore per se stesse, i loro mariti e le loro famiglie e per la società, aiutando gli altri a imparare a vedere da sé il proprio mondo interiore.
Separare per la famiglia l'afflusso delle emozioni, degli umori e degli archetipi è un'azione femminile e bella.


Buon lavoro amici miei.......vado a mettere in ordine il guardaroba..:-)

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