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mercoledì 1 dicembre 2010

mito di Psiche - 7 - il Mondo

Tutti i paradisi crollano; tutti nascondono un serpente di qualche tipo. La natura stessa del paradiso esige che l'oppo­sto si affacci ben presto. Il giardino cristiano dell'Eden ospi­tava un serpente e anche il paradiso di Psiche contiene il suo elemento risvegliante.
Pare che le due sorelle di Psiche (qui possiamo vedere quelle che io chiamo “le congreghe delle donne”, ormai molto diffuso come atteggiamento, anche tra gli uomini), che hanno portato il lutto per la sua perdita (anche se con poca intensità, qual­cuno ha notato), vengano a sapere che la sorella vive in un giardino paradisiaco e ha per marito un dio.
La loro gelosia cresce a dismisura. Si recano sulla rupe alla quale Psiche era stata incatenata e da lì la chiamano nel suo giardino. Man­dano i migliori auguri e si informano sulla sua salute. (non ci vedete chiarissima la nascita della PNL? Afrodite si scatena!)
Psiche, ingenuamente (chiediamoci perché “ingenuamente”) , racconta l'accaduto a Eros, che più volte la mette in guardia sul grave pericolo che sta cor­rendo.
Le dice che se lei presterà attenzione alle sorelle che chiedono continue informazioni accadrà un disastro e le annuncia di quale disastro si tratterà. Il bambino che ora Psiche porta in grembo sarà un dio se lei continuerà a non fare domande; sarà invece un mortale, e femmina, se Psiche verrà meno alla promessa di non fare domande. Ed Eros, in quest'ultimo caso, la lascerà.
(Fermiamoci un momento a riflettere su questo. Cosa significa essere un dio? E perché essere dei non implica la possibilità di domande? Perchè si perde il dono dell’immortalità quando si fanno domande? Perché mortale e femmina? Vi sentire un dio/dea?))
Psiche ascolta e ancora una volta dichiara che non porrà domande.
Ma le sorelle continuano a mettersi in contatto con lei . Alla fine, Psiche ottiene da Eros il permesso di ri­ceverle in visita. (Qual è la parte do noi che ci dà i permessi?)
Poco dopo, le sorelle vengono sollevate dal Vento dell'Ovest e deposte nello stupendo giardino. Piene di ammirazione, esse vengono nutrite e accompagna­te a visitare il luogo. E, naturalmente, sono verdi di invidia nei confronti della fortuna toccata alla sorella. (zoom…cos’è l’invidia? Che relazione c’è tra l’invidia ed i nostri limiti? Che relazione c’è tra l’invidia e la nostra mancanza di coscienza? Parsifal invidia? E il Re Pescatore?)
Pongono molte domande. La povera Psiche, che non è all'altezza dell'interrogatorio, confida che il marito è un ragazzo mol­to giovane, con la barba di primo pelo, che passa il tempo cacciando. Quindi, regala alle sorelle molte cose bellissime e le congeda.
Eros torna a mettere in guardia Psiche, ma lei permette alle sorelle di ritornare. Questa volta, dimenticando quel­lo che ha detto la prima volta, racconta che il marito è un uomo di mezza età, con i capelli d'argento, che copre una posizione importante negli affari del mondo. Quando le sorelle se ne vanno, discutono sulle informazioni ricevu­te e mettono a punto una tresca velenosa. Tornano a tro­vare la sorella per la terza volta e le dicono che suo marito è in realtà un serpente, una creatura orribile che pianifica di divorare lei e il bambino non appena questo sarà nato.
(Qui troviamo …………il mondo direte voi! Eh no, cari ragazzi, qui troviamo noi stessi quando non crediamo in noi. Afrodite è riuscita ad acchiapparci l’anima perché non siamo riusciti a tenerla a bada. Attenzione!)
Le sorelle propongono un piano per evitare che ciò acca­da. Consigliano a Psiche di procurarsi una lampada, di met­terla in un vaso coperto e di tenerla pronta nella camera da letto. Le dicono anche di procurarsi il coltello più affilato possibile e di tenerlo accanto a sé nel letto. Nel mezzo del­la notte, quando il marito sarà profondamente addormen­tato, lei dovrà tagliare la testa della spaventosa creatura. (Chi è questa spaventosa creatura che dobbiamo uccidere costantemente in noi? Forse la nostra parte morbida e accogliente?)
Psiche cede alle sorelle e fa i preparativi: si procura una lampada che possa essere scoperta nel mezzo della notte e un coltello che affila con cura.
Appena sceso il buio, Eros si mette a letto e si addormen­ta accanto a Psiche. Nel bel mezzo della notte, lei toglie il coperchio dalla lampada, afferra il coltello, si erge sul ma­rito e lo guarda. In preda alla meraviglia, alla sorpresa e al senso di colpa vede che lui è un dio, il dio dell'amore e la più bella creatura del monte Olimpo. E tanto scossa e ter­rorizzata da quello che ha scoperto che pensa di uccidersi. Si punge incidentalmente con una delle frecce di Eros e, naturalmente, si innamora di lui.
Psiche, nella confusione, dà una gomitata alla lampada e una goccia d'olio bollente cade sulla spalla destra di Eros, che dal dolore si sveglia. Vede ciò che è accaduto e, essen­do una creatura alata, vola via. La povera Psiche si aggrap­pa a lui e si fa trasportare per un tratto fuori dal paradiso. Ma ben presto cade sulla terra, esausta e desolata. Eros le volteggia accanto. Le ricorda che ha disobbedito, che ha mancato alla parola data. Le dice che, come aveva prean­nunciato, il figlio che lei partorirà sarà un mortale e che lui, Eros, se ne andrà e la punirà con l'abbandono. Quindi se ne vola via.

Questo è un dramma che viene riprodotto e reinscenato innumerevoli volte, matrimonio dopo matrimonio (in macro e vita, dopo vita in micro). Che cosa ci dice il mito, nel suo linguaggio arcaico e poetico, sulla donna e sul suo rapporto con l'uomo? (e di ugnuno di noi con il rapporto con la sua parte maschile?)
Le sorelle simbolizzano le voci di riprovazione che la don­na/uomo ha dentro e che, spesso, le arrivano anche dall'esterno. Una volta stavo accordando il clavicembalo di un amico e non potei evitare di udire una conversazione che si svolge­va in cucina. Diverse donne si incitavano a vicenda a cri­ticare i mariti e la vita matrimoniale. Ecco le due sorelle! Io fui talmente disturbato che radunai le mie cose e me ne andai. Non riuscivo a stare a sentire quelle chiacchiere ve­lenose. Ecco le sorelle all'opera!
Naturalmente, c'è anche l'aspetto positivo. Le sorelle fanno sì che Psiche diventi cosciente, che conosca Eros per quello che è, ma questa conoscenza ha un costo enor­me.
Significa il capovolgimento del vecchio ordine. E spes­so accade proprio così. Per la conoscenza siamo portati a pagare un costo prometeico.
Personalmente, sono terrorizzato da quell'aspetto della donna che le sorelle rappresentano, e nondimeno esso è utile ed essenziale. Non ne consegue necessariamente che, poiché le sorelle compaiono, si diventi coscienti. Si può rimanere bloccati in quel punto e non procedere ol­tre. Si può rimanere bloccati in qualsiasi punto. Ci sono donne, per esempio, che rimangono incatenate alla monta­gna della morte per tutta la vita. Il loro rapporto con gli uomini, in questo caso, risente dell'immagine che hanno del maschio quale terrifico emissario della morte.
Alcune donne vivono effettivamente l'amore come un drago divorante, e in questi casi le sorelle dicono il vero. Erich Neumann afferma che Psiche fu divorata dalla mor­te. Arriva Eros che, in tutta la sua bellezza, è la morte per lei. (e il contrario no?)
Tutti gli uomini sono un po' la morte nei confronti del­le loro mogli, nel senso che ne distruggono lo stato virgina­le e le costringono a evolversi verso la femminilità matura. E paradossale, ma si è allo stesso tempo grati e risentiti ver­so la persona che ci mette sul sentiero dell'evoluzione. L'o­racolo aveva ragione. In senso archetipico, l'uomo rappre­senta la morte per la donna. Quando l'uomo vede sul viso della moglie un'espressione di angoscia, è il momento per lui di essere dolce e cauto; può essere che lei stia risveglian­dosi al fatto che sta un po' morendo come fanciulla. Lui può renderle le cose più facili se capisce.
Di solito, l'uomo non capisce questo processo di morte- resurrezione della donna perché non c'è nulla di analogo nella sua vita. (ora non è più così. Come nelle donne si è svegliato Parsifal, negli uomini si è svegliata Psiche!)
Il matrimonio non è una questione sacrifica­le per l'uomo, mentre invece il sacrificio ne costituisce la caratteristica principale per la donna. Un giorno lei guar­da il marito con orrore perché si rende conto che è presa, intrappolata, alla sua mercè. E se ha figli da quest'uomo, è ancora più legata a lui.
La verità sta nel fatto che la donna attraversa una stupe­facente serie di rapporti con il proprio marito. Lui è il dio dell'amore ed è la morte in cima alla montagna; lui è lo sconosciuto in paradiso e il censore quando lei chiede la coscienza. E, alla fine, lui è il dio dell'amore alla sommità dell'Olimpo quando e se lei raggiunge la propria condizio­ne di dea. Tutto questo è semplicemente sbalorditivo per l'uomo. Non c'è da meravigliarsi che molti uomini si affac­cino guardinghi alla porta di casa, quando vi fanno ritorno ogni giorno, per sapere quale ruolo li attenda. Aggiungete a tutto questo i coinvolgimenti dell'Anima dell'uomo e ne esce una storia assai complessa, e tuttavia una bella storia.
(all’uomo avviene la prima volta che s’innamora: poi abolisce il problema)
Le sorelle rappresentano la pressione evolutiva prove­niente da una fonte inaspettata. Possono essere l'Ombra di Psiche. Jung ha descritto gli aspetti d'Ombra della perso­nalità come quelle parti della potenzialità totale di una per­sona che sono rimosse o non vissute. A causa della manca­ta attenzione, queste qualità rimosse e non vissute riman­gono arcaiche oppure si fanno oscure e minacciose. Le po­tenzialità di bene e male, benché rimosse, rimangono nel­l'inconscio, dove si caricano di energia fino a quando, alla fine, cominciano ad erompere arbitrariamente nella vita cosciente, proprio come le sorelle entrano nella vita di Psi­che.
Se, a livello cosciente, guardiamo a noi stessi soltanto co­me a pura dolcezza e amabilità (come apparentemente face­va Psiche), stiamo trascurando questo lato oscuro ed esso può emergere per spingerci fuori dal nostro paradiso inge­nuo e soddisfatto verso nuove scoperte sulle nostre vere profondità.
Jung afferma che la richiesta di evoluzione della coscien­za viene spesso dall'Ombra. Così le sorelle, queste rappre­sentanti, meno amabili, meno perfette della femminilità più comune, più semplice, possono essere elementi d'Om­bra nel mito di Psiche             il resto non esiste: se c'è Psiche non può esserci Ombra e tutto è Uno

1 commento:

  1. Le sorelle la agganciano con una modalità che tu hai accostato alla PNL..C’è in loro infatti una modalità seduttiva e strategica. In quel modo la mettono in condizione di non credere più in se stessa ( e di pensare di avere amato un mostro). Scrivevo tra le righe e non solo, nel mio libro che parla del Successo, come il lavoro sulla autostima che viene spesso contrabbandato come tale sia in realtà un lavoro sulla corazza che crea soltanto sicurezze-puntelli senza lasciar crescere dall’interno la propria potenza. Qui vedo da dove nasce tutto questo…Quando poi parli della parte morbida e accogliente mi sento sorridere e mi chiedo se la mia corazza, in realtà, si sia travestita in me da parte morbida e accogliente per non farsi riconoscere…Credo proprio di avere vissuto gran parte della mia vita a dare permessi..a tutti e anche a me stessa..Bella questa caduta dal paradiso sulla terra, proprio dopo avere dato a se stessa il permesso di cedere alle lusinghe della seduzione e della strategia…mi ricorda qualcosa che ha che fare con le mele! E quel figlio che sarà un mortale? “Partorirai con dolore!” mmmmm….Perché continuare a chiamare “colpa” quello che porta ad un atto di coscienza? Già, le sorellepienneelleggianti sono la pressione evolutiva, come Lucifero è il portatore della Luce…questo paragrafo mi sta facendo di nuovo sorridere..smascherando la mia dolcezza e morbidezza quasi proverbiale di cui probabilmente la mia corazza si era travestita sto scoprendo la mia morbidezza vera..che mi piace di più..ho dovuto disamorarmi di me stessa così amata e benvoluta per la sua morbidezza, per amare profondamente…apparendo più dura . I pezzetti d’ombra come cristalli sono emersi attraverso le mie articolazioni? Ahahah..altro che gotta! Al prossimo attacco , se mai avverrà, saprò come chiamarla.. !!

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