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lunedì 15 novembre 2010

mito di Psiche - 3

Il Matrimonio
(si entra nella coscienza)

Psiche rappresenta una preoccupazione per i suoi genitori perché, a differenza delle due sorelle maggiori che sono felicemente sposate con due re del vicinato, nessuno chiede la sua mano. (il mondo di voi single è passato da questo punto?)
Lei viene soltanto adorata.
Il re si rivolge allora ad un oracolo, che è governato proprio da Afrodite.
Questa, invidiosa (cos’è l’invidia? Quando scatta?) e rabbiosa (cos’è la rabbia? La rabbia ha sede nello stomaco, lo sapevate?), fa sì che l’oracolo pronunci un terribile giudizio: Psiche dovrà sposarsi con la Morte, la più brutta, la più orribile, la più spaventosa delle creature. (sposare la Morte….vita/morte/vita)
Psiche dovrà essere condotta in cima ad una montagna,  incatenata ad una roccia e rapita dalla Morte.
Non era possibile opporsi all’oracolo, e quindi i genitori di Psiche non mettono la questione in discussione (dov’è e cos’è l’oracolo in questo nostro tempo storico?).
Organizzano un corteo matrimoniale, cioè un corteo funebre e, come dalle indicazioni ricevute, incatenano Psiche alla roccia che sta in cima alla montagna. Fiumi di lacrime vengono versati, i paramenti nuziali si mescolano ai paramenti funebri, i genitori spengono le torce, tutti se ne vanno e lasciano Psiche sola, nel buio. (ritrovate questa sensazione in voi)
Che cosa possiamo dedurre da tutto ciò? Psiche si DEVE sposare. Il marito verrà, ma si tratta di un’occorrenza infelice, perché il Marito è la Morte stessa.
La Fanciulla/o muore nel giorno del suo matrimonio e le sue nozze sono un funerale.
(….. matrimonio, convivenze, separazioni, divorzi…….cosa sono ora? Che relazione hanno con la morte?)
Ma questo è istruttivo. Molto delle nostre usanze nuziali sono in realtà usanze funebri. I matrimoni primitivi venivano celebrati proprio in questo senso. Un tempo erano un funerale, una trasformazione, e poi un’esplosione gioiosa. (ora è stato sostituito? Sì o no? E se si, da cosa?)
Numerose consuetudini tuttora in uso traggono origine dalle epoche primitive, quando i matrimoni erano rapimenti e lo sposo ed i suoi amici erano i rapitori. Le damigelle erano le custodi della verginità della sposa. Se un uomo non riusciva a prendersi una donna così, voleva dire che non era degno di lei.
(ora come funziona? Esistono ancora gli amici dello sposo con il loro significato? Esistono ancora le damigelle con il loro significato? Perché non ci sono più i passaggi che determinano una presa di posizione pubblica rispetto a nostre trasformazioni?Cosa porta questo?
Tendiamo a dimenticare tutto questo nel giorno/momento quotidiano del matrimonio, ma è necessario sapere che un matrimonio, con qualunque situazione vogliamo farlo, è un patto di corresponsabilità, un patto di Morte, di trasformazione, di crescita)
Uno dei problemi legati al matrimonio sta nel fatto che non riconosciamo o non osserviamo più questa dualità nell’usanza o nel rituale, e da qui sorgono una serie di problemi.
E tuttavia l’impatto duale è semplicemente inevitabile. (esiste ancora? E se no, da cosa è stato sostituito?
Cerchiamo di rendere ogni “matrimonio” felice ed abbiamo estirpato l’elemento Morte. E’ stato sano? Quante volte vi permettete di morire ogni giorno?)
Se l’elemento Morte non viene vissuto in tempo reale, resterà comunque inagito e si rifarà vivo e dovrà essere “vissuto” in un tempo successivo, sicuramente meno adeguato.
Le donne lo esperiscono poi sottoforma di risentimento e gli uomini di fuga. (ma ora come ora, sia uomini che donne le esperiscono entrambi in continuazione)
Il matrimonio e la sua festa, è un simbolo di tutti i matrimoni possibili. ( In ogni cultura c’è sempre stato, nei rituali e nelle barbarie il permesso ad Afrodite di esprimersi ed a Psiche di portare a coscienza il punto di trasformazione – portare a morte il vecchio dove il nuovo ha le sue radici in modo cosciente, affinchè la mente registri questo passaggio e non torni più indietro)
Allora la Gioia diventa possibile e la Grazia cristiana prende il suo reale significato: dono.
Ad Afrodite non piace che le fanciulle muoiano per mano dell’uomo. Non è nella sua natura essere soggetta ad un uomo. Così, l’Afrodite nella donna/uomo piange o si irrita o fa entrambe le cose quando si sposa. (non vuole che la mente/coscienza limiti il suo istinto)
Anche qui abbiamo modo di osservare il paradosso evolutivo già menzionato sopra. E’ l’Afrodite che condanna a morte Psiche, ma è ancora lei la mezzana che combina i matrimoni. Pure Afrodite piange e s’infuria al matrimonio per la possibile perdita di libertà e del’individualità della sposa, per la perdita della verginità. La spinta propulsiva dello sviluppo verso il matrimonio è accompagnata da uno strappo regressivo verso la libertà e l’autostima delle cose così com’erano prima.
Le nozze costituiscono un momento di grande energia. (Ogni unione, qualunque unione, è nozze..attenzione!)
Tutte le espressioni delle forze elementari si liberano.
Una volta ho visto un cartone animato che riassumeva con grande genialità il potere archetipo del matrimonio. Mostrava i pensieri di ciascuno dei genitori:
- il padre della sposa era arrabbiato con quel ragazzotto tanto audace da togliergli l’influenza che aveva sull’amata figlia (dov'è Il Folle del padre in questa situazione?)
- il padre dello sposo gioiva della supremazia di cui i maschi della comunità godevano per almeno un giorno (dov'è Afrodite in questa situazione?)
- la madre della sposa inorridiva di fronte a quella bestia di sposo che si stava intromettendo a guastare la perfezione che lei aveva creato (dov'è il re Pescatore in questa situazione?)
- la madre dello sposo rabbrividiva di fronte alla creatura che aveva sedotto il suo figliolo così puro strappandolo a lei (dov'è Psiche in questa situazione?)

Il cartone illustrava in questo modo TUTTI gli archetipi primari della psiche umana.
(Warning…questi  4 stati d’animo compaiono in noi, in contemporanea ed indipendentemente dal nostro sesso: impariamo a separarli ed a vederli da fuori, senza emozione)

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