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martedì 16 novembre 2010

Di noi la Grappa migliore - ovvero - Cosa significa morire ogni momento.....


Questo post non è una cosa da poco, quindi se siete di corsa, avete l'amante in chat che vi aspetta, il caffè sul fuoco, il figlio che rompe con i compiti, il coniuge che deve per forza andarsi a fare insieme a voi un giro all'ipermercato, il cane da portare fuori, un lavoro urgente da finire, la lavatrice da stendere...........rimandate la lettura di questo post a quando avrete il tempo da potergli dedicare con calma.

Inserisco un mio inciso al post di Psiche e il Matrimonio con la Morte, perchè è un punto cruciale della nostra esistenza quotidiana, e sarà bene farci un bello zoom.

Non posso correre il rischio che non venga compreso...ognuno di voi che lo comprenderà, oltre a farlo proprio nella sua vita e quindi cambiarne profondamente la tessitura, non potrà che fare lo share....diffonderlo senza fine.

E' la droga sana della vita....a costo zero. Meglio della grappa, del sesso, della cocaina, delle partite...meglio di qualunque cosa abbiate provato.
La propria vita non deve essere un'accozzaglia di caos a casaccio, ma neanche una programmazione a priori di ciò che avverrà. In entrambi i casi ci ritroveremo in mano una Vitamorta, un pasticcio inestricabile in cui noi, la vera vita pulsante, resta ingabbiata e strozzata a tal punto, da non sentirla più neanche vivere. Saremo degli OGM, organismi geneticamente modificati dal di fuori. Questo fuori può essere costituito da tutti i fattori possibili: i genitori, la società, la religione, il lavoro, gli amici al bar..non è importante chi e cosa ci ha portato a questo, l'importante è che la nostra vita sia ormai un lumicino asfitico ormai impossibilitato a brillare, che geme infondo ad un delirio. Chiede il VOSTRO aiuto..quindi rimboccatevi le maniche, datevi un bel calcio nel culo, e procedete......
Ogni Vita, la Nostra Vita, DEVE essere, ogni istante 

UN CAPOLAVORO................
per capirci, siamo questo



e NON questo!!!!



Allora...vediamo un pò il procedimento di come si fa la grappa, lo conoscete? Beh..ve lo rispiego.
Come fare un'ottima Grappa o un'ottima Vita
 L’aspetto fondamentale di tutto il processo distillazione (mandar fuori a stille o gocce, cioè il meglio) è la temperatura di ebollizione dell’alcol etilico, cioè 78,4 gradi centigradi
(la temperatura della vostra vita quant'è? Siete entusiasti? Che temperatura avete la mattina? Com'è la temperatura delle vostre Idee? E dei vostri occhi? E della vostra Voce? E dei vostri Gesti?...).
Che ci succede se è troppo bassa o troppo alta? Pensateci. (causa di qualunque malattia)

Nel metodo tradizionale di distillazione, quello cosiddetto discontinuo, si mettono nella caldaia una quantità prefissata di vinacce

*vinaccia, vale a dire delle bucce degli acini d’uva (non il nostro NUCLEO, ma la buccia, ciò che contiene il nucleo, ma anche che è a contatto con il fuori, la nostra parte che si rigenera, impara, ascolta,ecc) 
La vinaccia ha un ruolo fondamentale nel profilo sensoriale di una grappa semplice (siamo semplici o complessi? Scegliamo), che non ha subito alcun invecchiamento in legno, con piante o loro parti. 
In particolare il vitigno ha un’importanza notevole nella formazione del profilo sensoriale della grappa, soprattutto nel caso dei vitigni aromatici. (non fate tanto gli snob se non ne avete i natali..)
Meno del 30% della vinaccia prodotta in Italia è distillata per produrre grappa: solo quella migliore va in alambicco.(per gli uomini vale lo stesso, ma la % è inferiore) 
Le caratteristiche della vinaccia dipendono molto dai fattori climatici e del terreno su cui è stata coltivata l’uva, dal vitigno o dai vitigni dai quali deriva, (le nostre "radici"), dalle tecnologie utilizzate nell’ammostamento (nostro background) e nella fermentazione (infanzia, adolescenza), dal periodo e dalle modalità della sua conservazione prima di entrare in alambicco (la vinaccia è infatti difficilmente conservabile e si presta a favorire l’attività di un gran numero di microrganismi come batteri, lieviti e muffe che possono rovinarla nel giro di poche ore).(il famoso "sociale")
Dato che la vinaccia è il prezioso residuo della lavorazione dell’uva per farne vino, è evidente che le tecniche di vinificazione hanno un’incidenza notevole sulla sua qualità.(quello che stiamo facendo in questo post sono le indicazioni per un'ottima distillazione della propria vita)
I distillatori preferiscono vinacce derivanti da macerazioni con cappello sommerso (Zucherberg, mio figlio Ruben, io...siamo esempi di cappelli sommersi, cioè persone che si sono volontariamente tenute mezze fuori dal sociale, non aderendo mai a nessuna "congrega"),  mentre le vinacce immediatamente separate dal mosto sono le più difficili da gestire e quelle dal risultato più incerto (perchè immediatamente influenzate, senza lasciar tempo al nucleo di prendere forza e potenza). 
Se la pressatura dell’uva è soffice, rimarrà nella vinaccia un’elevata quantità di liquido che agevola la distillazione.(cos'è la pressatura di una persona?)
 Ottimale sarebbe l’assenza di raspi, perché ostacolano la buona conservazione e la distillazione. ( il raspo, è la struttura base da cui parte l'acino. Se l'umano resta "attaccato" alla struttura che lo ha generato questa sarà sempre presente e d'inciampo nel processo di distillazione.)

E fondamentale sopra ogni cosa il trasferimento veloce della vinaccia in distilleria. (I processi devo essere fatti velocemente. Restare nella vinaccia tropo a lungo porta a depressione e vizio)
Da ultimo una nota interessante. Esattamente come per il vino, l’annata gioca un certo ruolo, influendo sulla ricchezza in acidi e zuccheri, nonché sullo stato di sanità della vinaccia. (Ogni anno ha la sua energia primaria e questo non può essere cambiato neanche per gli umani) e di acqua (di solito al 50%) poi si inizia a scaldare lentamente la caldaia. Quando la miscela di acqua e vinacce incomincia a riscaldarsi, inizialmente sviluppano i vapori delle sostanze più volatili (che hanno cioè una temperatura di ebollizione inferiore) come l’alcool metilico, l’aldeide acetica e l’acetato di etile ( nel caso umano: giudizio, possesso, controllo, potere)  
La condensazione di questi elementi, accompagnata da un odore sgradevole, rappresenta la cosiddetta “testa”, che, come è noto deve essere scartata perché estremamente tossica e pericolosa.
Sostanzialmente si tratta di metanolo che, se ingerito, anche in modiche quantità, può produrre gravi problemi al nervo ottico, fino alla cecità, ma può anche causare la morte. (vedi sopra)



A partire da 78,4 gradi centigradi e sino a 100, abbiamo il “cuore” della grappa, composto da alcol etilico e sostanze volatili che conferiscono gusto e aroma del distillato.(questi sono i nostri "talenti")
Sopra i 100 gradi c’è la “coda”, non pericolosa per la salute ma ricca di impurità e olio amilico, spesso di sapore e odore sgradevoli. (questi sono i nostri "difetti" con cui noi e gli altri con noi, posso tranquillamente convivere, anche se eliminarne un pò, è solo un bene per tutti, noi per primi)

Saper distillare la grappa è quindi un’arte e chi non lo ha mai fatto è bene che si astenga e che si limiti a frequentare e osservare distillatori in grado di operare con grande precisione questa fondamentale suddivisione tra testa, cuore e coda del distillato.


Quest'ultima frase ha un grande significato: ci dice che vivere è un'ARTE, una grande arte, ed i più sono solo destinati ad ammirare coloro che sanno vivere. 
Ma, c'è, un ma. Va sempre data una chance per imparare, e questi miei scritti vogliono esserlo. 
In questo istante in cui scrivo, da questo blog sono passati 741 volte in 6 giorni. Se anche solo 1 ha capito ed è partito nella sua Grappa..io sono felice...

Bien, ritorniamo a quei 4 scalmanati e guardiamo che fanno...

1 commento:

  1. Giudizio, possesso, controllo, potere vanno lasciati svaporare..perché la vita diventi un capolavoro non vanno combattuti ma si devono creare le condizioni perché, lentamente, vadano a morte e ci lascino assaporare e gustare non una Vitamorte ma una Vitavita. Una Vitavite...Strani scherzi fa la vita quando rimane in silenzio, apparentemente indifferente, mentre noi vaghiamo in superficie credendo di abitarne le profondità: ho sempre fatto fatica a portare a morte alcuni processi fondamentali, a tresferire velocemente la vinaccia in distilleria. Per me tutto aveva un senso, era inutile forzare..bastava aspettare.. Ma questo restare a lungo a macerare nella vinaccia ha inmpedito che portassi a coscienza dei passaggi importanti e ha lasciato che i raspi trovassero il loro spazio, intralciando il processo di consapevolezza.Vivere é un'arte, é vero..ora vado a farmi un cuore di grappa...

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